domenica 8 marzo 2015

recording things. step 1 and examples



Vite passate 7 marzo 2015

« Credo che le nostre peggiori paure, abbiano a che fare con le nostre vite passate.
Per esempio, io che ho tanta paura di rimanere senza soldi, penso che possa essere un comportamento acquisito a causa di qualcosa che è successo in una vita passata. Probabilmente potrei essere stato una persona molto ricca che a causa di un cambiamento sociale (la rivoluzione francese per esempio) abbia perso tutti i suoi beni materiali. È per questo che per me, oggi è importante avere una base economica sulla quale posso sempre contare.
Altro esempio, una mia amica ha molta paura di bruciarsi, probabilmente in un altra vita ha subito una morte dovuta al fuoco. (inquisizione ?) »



Il terzo occhio 1 marzo 2015

« Il terzo occhio esiste. È quell’organo interno che si mette in atto quando immaginiamo le cose. Il punto esatto dove queste immagini mentali appaiono nella nostra mente, si situa, almeno per me, nello spazio craniale interno alla fronte, un pochino retrocesso rispetto agli occhi e sopra di essi. Questo assomiglia ad uno schermo di cinema. Come se ci fosse un terzo nervo ottico che si connette nella parte superiore del cervello. Tra la fronte e gli occhi. La larghezza è quella della fronte. Quando le immagini si proiettano su questo schermo interno, i due occhi non visualizzano più niente, nonostante siano aperti, quindi per me, è come se si attivasse la funzione di un terzo occhio. »



Introduzione al progetto 22 febbraio 2015

ho deciso di cominciare questo progetto di pensiero interiorizzato, è un progetto che farà parte del mio blog UPTOEVEREST.
Cercherò il più possibile di esteriorizzare i miei processi e le mie elaborazioni mentali, e non lasciarle partire. Mi piacerebbe collegare queste pillole alle immagini che prendo in fotografia.


È un progetto molto ambizioso a cui spero di poter dare una certa continuità.

mercoledì 11 febbraio 2015

Day 30: il giro del mondo in bicicletta



Dopo il santone sull'Himalaya, Claude Marthaler, il giramondo In bicicletta.
Per caso o per attrazione, oggi mi sono trovato in una piccola sala della comune di Renens, ad assistere al racconto fotografico di questo personaggio bizzarro, partito 20 anni fa alla scoperta del mondo in bicicletta attraversando i 4 continenti durante 7 anni.

Mi sono emozionato,ho pianto, ed ho visualizzato, Afghanistan, Georgia, Iran, India, uomini bellissimi, una piccola tenda verde in spalla, la mai situazione Pisco fisica in un contesto straniero, l'atmosfera,il mondo che gira, le parole ascoltate e tutto il ricco universo emozionale del viaggio.

La parte più incosciente di me, si sta nutrendo di esperienze altrui, modi di esplorare, storie, ed esempi di imprese straordinarie, e si sta convincendo del non potersi fermare, che io prima o poi, riprenderò il cammino, attraverserò questa fetta di terra chiamata euroasia e salirò su quel monte, dopodiché non lo so, ma un forte impulso batte dentro.

La gioia, la sento, quando incontro queste situazioni.

Amen o namasté




lunedì 9 febbraio 2015

day 28: La montagna, ancora

Ossessione per la montagna, ossessione per l'ascesa. e nelle mie letture, idealmente, appaiono aspirazioni....


domenica 8 febbraio 2015

day 27: Motivation by someonelse's experiences

questo week end, che non è ancora finito, è stato all'insegna della potenza suggestiva, spirituale e materiale di una montagna.

Dal film visionato venerdì sera sulla tragica fine di alcuni immigrati turchi, nell'ardua impresa di attraversare il confine italo-svizzero illegalmente, scalando le alpi, fino al documentario visto sabato sera sull'eremita che vive su nell'Hymalaya.

Oltre ai film, una bellissima immagine delle montagne Svizzere si è materializzata ai miei occhi durante una visita ad un'esposizione al Palais des Beaux Arts racchiudendo in se tutto ciò che la montagna mi ispira. Rispetto, attrazione, devozione, a ancora rispetto.

Io credo che sono segni, piccoli imput per non dimenticare l'obiettivo prefissato (ancora senza data). Da una parte, la mia mente elabora questa avventura, cercando di non farsi sentire troppo da quell'altra parte più responsabile e paurosa che c'è in me. C'è un io che comincia a nutrirsi di speranza e a crescere.

Penso spesso alla fine delle mie giornate, al tempo e alla voglia che non ho avuto di aggiornare questo blog. Non lo so il motivo. cose da dire ce ne sarebbero tante, questa ricerca sull'Everest e sulla preparazione della mia spedizione è una cosa seria, seria almeno per una parte del mio io.

L'universo penso che mi aiuta ad andare avanti e a non dimenticarmi di questo progetto.

Il documentario Sudha riguardava la storia di un eremita che viveva da qualche parte nella catena dell'Hymalaya. Il Sudha (una specie di asceta), decide di fare un viaggio, iniziatico diciamo, e attraversa l'india, la spiritualità e le sue contraddizioni interiori.

Il documentarista è un ragazzo molto giovane che da anni viaggia per il mondo, scrive blogs, e da qualche tempo racconta le sue storie tramite i film. Mi ha molto motivato vedere il suo lavoro, la maniera in cui si organizza, la serenità con cui vive le cose.

Vedere l'india attraverso le sue immagini mi ha motivato a visitare questo paese. L'india è uno step importante nella mia strada verso l'Everest, impossibile non prendere il passaggio in considerazione.

aggiungo dunque la mio repertorio di immagini queste fantastiche referenze che ho incontrato in questi ultimi giorni.




domenica 1 febbraio 2015

Day 20: l'étape finale

La pratique continue du yoga vous permet de conquérir les niveaux inférieurs du mental et d'attendre les sommets de la réalisation de soi

mercoledì 21 gennaio 2015

venerdì 16 gennaio 2015

day 4: walking the past




Gli gnostici ofiti, o naaseni veneravano il serpente, perché era stato mandato da Sophia (o era lei stessa in sue sembianze) per indurre gli uomini a nutrirsi del frutto della conoscenza proibito dal Demiurgo, al fine di far loro acquisire la gnosis di cui avevano bisogno per svegliarsi dai suoi inganni.